Iniziare un progetto di intelligenza artificiale senza una roadmap sui dati significa navigare a vista.
È fondamentale definire i KPI, le fonti dati, le responsabilità e i criteri di qualità. La fase di assessment iniziale aiuta le aziende a comprendere lo stato attuale dei dati e a pianificare gli interventi prioritari, riducendo il rischio di sprechi e allineando gli obiettivi dell’AI alle esigenze di business.
Audit dei dati, definizione delle priorità, data governance, integrazione tra sistemi, scelta dei casi d’uso: questi i tasselli per una strategia vincente.
Troppo spesso le aziende si avventurano nell’intelligenza artificiale seguendo l’onda del trend, senza una vera strategia. Il risultato? Progetti lunghi, costosi e poco applicabili nella realtà quotidiana.
Per evitare questo scenario, servono cinque fasi chiave, semplici ma fondamentali.
Capire da dove si parte è imprescindibile. Questa fase serve a:
L’AI deve rispondere a un bisogno preciso. È qui che si decide:
Prima del training, serve preparare il campo. Questo significa:
Ora si entra nel vivo con:
Il progetto è pronto a scalare, ma serve manutenzione:
Abbiamo quindi visto che intraprendere un percorso di intelligenza artificiale in azienda senza una solida base dati è il modo più rapido per trasformare un investimento strategico in un costo sommerso.
Ogni fase – dall’audit iniziale alla messa in produzione – ripete una costante: l'importanza di poggiare su dati affidabili, coerenti e aggiornati.
Per questo motivo, prima ancora di parlare di algoritmi, è fondamentale parlare di governance e qualità del dato. Vuoi approfondire questo punto cruciale?
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